Sono felice che i libri siano scampati all’evoluzione delle tecnologie!!! Mi piacciono i libri cartacei e amo sottolinearli mentre li leggo e per tenere il segno nelle pagine a volte uso post-it, a volte cartoline, fiori secchi e perché no, vi confesso anche qualche “orecchia”, ma amo più di tutti i classici e pratici segnalibri, meglio ancora se fatti a mano.
Questi segnalibri sono stati realizzati durante un laboratorio per adulti e ragazzi con la tecnica di stampa che si chiama “puntasecca”. Per sapere qualcosa di più riguardo a questa tecnica che insegno potete leggere fino in fondo l’articolo. Non voglio tediarvi con troppi tecnicismi, ma anche se sembra complicata, questa tecnica è più semplice di quanto possiate immaginare!
La puntasecca
Il processo della puntasecca è abbastanza semplice. Una punta impugnata come una matita viene fatta scorrere con abbastanza pressione sulla lastra creando un solco. Sì formano le cosiddette “barbe” che non sono alto che delle sbavature facilmente rilevabili al tatto. In fase di stampa l’inchiostro trattenuto nel solco lascia alla carta un segno piacevolmente sfumato che si può definire “vellutato”. Più si aumenta la profondità del solco più marcato risulterà il segno della stampa. La quantità di stampe con questa tecnica è un numero limitato perché la matrice risulta deteriorabile nel tempo.
Sono belli i segnalibri che sono stati realizzati vero?
Vi parlo di segnalibri stampati a mano qui , di segnalibri dedicati ad Aldo Manuzio qui , e di segnalibri dipinti a mano qui.